martedì 17 settembre 2013

testimonianza: con l'adozione ho salvato mio figlio

Oggi ho conosciuto una giovane donna meravigliosa, ha voluto lasciarci questa bella testimonianza di vita, amore e speranza...la pubblico di buon grado perchè penso che sia preziosa e potrebbe senz'altro contribuire a salvare delle vite umane. Giustamente l'autrice desidera mantenere l'anonimato ed è giusto rispettare questa sua volontà.



Desidero scrivere questa mia testimonianza per tutte le donne che stanno pensando ad un’alternativa all’aborto: l’adozione


... Io ho un figlio di sette anni. Quando restai incinta, dovevo sposarmi. Ma il mio ragazzo improvvisamente rivelò un volto diverso da quello con cui si era presentato, e dovetti allontanarlo da casa mia. Non ho più i genitori, e da tempo ero sola al mondo. Gli assistenti sociali mi furono subito addosso...Volevano spingermi ad abortire. Spinsero a tal punto, che per un breve periodo ci pensai, ma sentivo mio figlio crescere dentro di me e rigettai l'idea. Due mie care amiche avevano abortito prima di me e ne portavano, (ne portano tuttora ) i segni. Anche loro erano state spinte da terze persone e dalle circostanze. Non avevo nulla, la mia situazione economica era improvvisamente crollata ed ero disperata. Così, non senza difficoltà , non senza lacrime, firmai i fogli per l'adozione, sottoscrivendo un progetto già attivo nella regione e in altre regioni di Italia , e chiamato "mamma segreta ". Si firma rinunciando ai diritti sul bambino, che viene subito, immediatamente adottato alla nascita. In ospedale non puoi lasciare i tuoi dati, né puoi avere notizie della famiglia adottiva. Qualcuno inorridisce solo all'idea... ma a conti fatti ho garantito a mio figlio una famiglia selezionate tra altre dieci, cento che restano in lista per periodi lunghissimi e vengono sottoposte a controlli molto severi. Spesso sento il luogo comune : "bah i figli adottivi, chissà in che mani vanno..." . Non è così. Ho conosciuto figli adottati alla nascita... felici, protetti, cresciuti con amore, insomma...desiderati.

Sono stata molto vicina all'IVG, e ora leggendo le testimonianze di ragazze che hanno intrapreso questa scelta, soprattutto quando non erano convinte, ringrazio il cielo dell'esistenza di questo progetto.

Se ho sofferto? Certo!

Se penso a mio figlio? Ogni giorno !!

Se mi manca ? Ovvio!!! Ma dal momento in cui l'ho partorito, e per un attimo l'ho visto...così sano, bello, bianco e rosa... beh, non mi è importato più molto di non potergli dare il mio cognome. Sono entrata in ospedale piangendo...sono uscita volando!! Il cuore mi scoppiava di gioia per averlo potuto partorire con l'appoggio psicologico di medici e infermieri e con tutte le garanzie che mi erano state fornite sul suo futuro appena iniziato... E non sono stata gelosa dei genitori, della donna che lo sta crescendo al mio posto. Ho voluto il meglio per lui, e il cuore mi dice, (così come un tribunale e un giudice tutelare ), mi garantiscono che questo meglio lo ha avuto. Alle donne che stanno facendo l'iter per l'ivg, chiedo di tenere in considerazione la mia esperienza... Non giudico, ma voglio dire che esiste una soluzione, la quale, almeno nel mio caso, non è stata tragica. Credevo di venire giudicata per questa mia scelta, (tra l'altro obbligata da circostanze che non mi sento di riportare qui, ma piuttosto tragiche ). Uscita dall'ospedale ho trovato una solidarietà , e una comprensione che non mi aspettavo. A volte per i servizi sociali, l'iter più rapido è l’IVG... Ma credo che sia anche il più doloroso per molte di noi che non sono convinte di questa scelta. Mio figlio ora cresce, da qualche parte dell'Italia... dentro di me, so' che è circondato di amore ...e tanto mi basta.

Alle ragazze che hanno fatto l'ivg dico che non sono qui a giudicarvi: soffro per voi e con voi, e vi sono vicinissima ora, visto che al tempo, fui vicinissima a trovarmi in una sala operatoria per portare a termine una gravidanza che chi mi circondava, non voleva.

Mi sento in dovere di contribuire con la mia esperienza. Fornisco un link che potrà essere utile:

http://www.informadonna.prato.it/

Il progetto è attivo in Toscana , ma credo che tramite gli assistenti sociali , si possa aderire o comunque venire aiutati ad una iter analogo in tutta Italia.

Al mio bambino:
Sembra che il tuo arrivo imminente susciti emozioni solo a me.
Mi spiace che tu non sia trattato come gli altri bambini. Forse è una delle ultime lettere che potrò scriverti e stampare perché tu possa leggerla domani.
Non so dove, ma sono sicura che in questo istante, hai i miei fogli in mano, e forse, tra la carta, tra mille righe traspare la figura della donna che ti ha transitato nel mondo.
Non voglio che tu mi ricordi con rancore. Tantomeno con malinconia o curiosità morbosa.
Ti amo molto, ma sono solo un involucro in cui permani da otto mesi e quattro giorni, e non posso dire, come tante altre donne, di aspettarti con ansia.
Ci sei già, e solo per ora.
Dopo rimarrai un vuoto incolmabile. Avrei voluto darti una casa e un padre, o anche solo la mia presenza. E mi vedo, di fronte ad un piccolo estraneo, una miniatura duomo che piange davanti agli urti del sole, che sorride ai miei abbracci, che continua a stupirmi, ad evolversi, non più dentro di me ma al mio fianco. Avverto già la tua "non presenza".
L’ombra di mio figlio che cammina accanto a me, in sentieri paralleli e a lui nuovi, in vecchie strade che in quasi ventotto anni ho già percorso inciampando, cadendo, rialzandomi.
Come rialzarsi ora, quando una serie di contrazioni, il rumore di un pianto, una schiera di camici bianchi mi rigetteranno a terra, un cartello di "stop" da fissare per ore bilateralmente assenti, per giorni senza un piccolo idolo da adorare, senza una creazione da esporre tra braccia inesperte, senza un altro bambino con cui giocare perché ne ho ancora tanta voglia, e sarei cresciuta con te. E mi sarei persa tra pupazzi e bambolotti, tornata a guardare il mondo coi primi sguardi che mi hanno rapito il viso, fatta sorridere del creato.


fonte: Mpv-centro aiuto alla vita di Campodarsego

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