venerdì 28 febbraio 2014

TESTIMONIANZA DI ANAMARIA




Ana e il piccolo Seby



Mi chiamo Anamaria, ho 25 anni e sono mamma di Sebastian, un bambino di due anni e mezzo. Mi è stato chiesto di raccontare la mia storia e lo faccio molto volentieri.
Provengo dalla Romania e sono giunta in Italia all’età di 21 anni per cercare un lavoro. Ho conosciuto un giovane connazionale e abbiamo iniziato una storia d’amore aiutandoci a vicenda a superare la solitudine e la lontananza dalle nostre rispettive famiglie. Ben presto mi accorsi di essere incinta e subito sentii una gran gioia dentro di me, ma anche paura per il futuro incerto.  Fantasticavo e sognavo il mio bambino, il mio ragazzo però non ne voleva sapere di questa responsabilità e spingeva per farmi rinunciare a lui. Sola, confusa, senza una famiglia accanto, senza una casa e senza un lavoro, non vi dico di non aver mai pensato all’aborto, a volte mi balenava quest’idea per la testa ma subito la scacciavo via anche perché mia cugina aveva abortito e ricordavo bene il suo dolore, giurai a me stessa che mai e poi mai avrei abortito se mi fossi trovata incinta, in qualsiasi situazione mi fossi trovata. Il mio ragazzo si allontanò da me e io fui accolta in casa di un’amica, dove, in cambio di vitto alloggio e qualche soldino per le mie spese, facevo la baby sitter alla sua bambina. La mia amica mi fece conoscere i volontari del Cav di Camposampiero che mi adottarono letteralmente e fecero richiesta per me di un Progetto Gemma (quei soldini che ogni mese  mi arrivavano, 160 € al mese  per molte persone possono essere poca cosa ma per me rappresentavano molto, mi permettevano di essere abbastanza indipendente. Successivamente, poiché non potevo più alloggiare dalla mia amica, i volontari del Cav mi misero in contatto con la sig.ra Bibiana della Comunità Papa Giovanni 23° che si occupava di maternità difficili, e  mi ospitò per un periodo nella casa famiglia da lei gestita. Il 10 luglio nacque Sebastian il mio adorato figlio. Un bimbo sano e bellissimo grazie a Dio, una vera gioia! Un vero dono!

TESTIMONIANZA di MARIA CRISTINA
Mi chiamo  Maria Cristina. Operando nel volontariato, avendo in affido da qualche tempo Michele, allora di 10 anni, e tramite la frequenza dei corsi specifici di formazione affido mi fu proposto di accogliere Anamaria e Sebastian, cosa che avvenne il 15/12/2011.
Iniziò, così la vita insieme che divenne sempre più di carattere famigliare, anche da parte di Michele che cominciò a considerare Sebastian come un fratellino;
col tempo l' affiatamento fra di noi si consolidò sempre di più, quasi a diventare una vera e propria famiglia.
Di questo periodo intenso nel quale mi sentivo “mamma”, “zia”, “nonna”, “amica”, posso dire che è stata un'esperienza preziosa che ha arricchito la mia vita, mettendola più a disposizione delle persone meno fortunate.
Per cui mi viene da esortare tutti a “mettersi in gioco” a favore di una vita dignitosa per ciascuno.
Quindi, per far eco a Papa Francesco, ”apriamo le porte del nostro cuore” e delle nostre case soprattutto alle persone in difficoltà.

PATRIZIA: Col trasferimento di Anamaria presso l’abitazione di Maria Cristina entra in scena il Cav di Campodarsego. 
Andiamo a conoscere Maria Cristina, che con grande slancio e generosità, ha accolto Anamaria e il suo dolce fagottino, nella sua accogliente e calorosa casa, preparando per loro una cameretta piena di giochi. Facciamo poi conoscenza con  Anamaria e con Sebastian che aveva pochi mesi, tutte noi volontarie ce ne innamoriamo subito e durante il colloquio conoscitivo non ci accorgiamo che passano le ore perché quel bimbo è così dolce e buono e regala sorrisi a tutte noi,  per tutto il tempo. 
Decidiamo di offrire ad Anamaria pannolini, vestitini e un contributo economico per sostenere le spese di vitto e alloggio. Maria Cristina diventa una nostra volontaria, nonostante tra Michele, Anamaria e  Sebastian, la casa, il lavoro, abbia ormai una vita molto piena. 
E’ desiderio di tutti che Anamaria abbia la fortuna di trovare un buon lavoro per rendersi indipendente e autonoma e cominciamo a pregare.
Il 4 febbraio 2012, dopo aver festeggiato la Giornata per la vita, grazie alle tante preghiere Anamaria trova finalmente un lavoro presso una anziana signora e si affeziona moltissimo a lei. E’ contenta, ma dopo 10 mesi la nonnina muore. 

ANAMARIA riprende a raccontarci la sua vita di madre e donna: 
Nel frattempo conosco un bravo ragazzo, mio coetaneo, cominciamo a frequentarci, scopriamo  di amarci molto. Lui adora Sebastian. Ma mi vedo costretta a portare il mio bambino  in Romania dai miei  genitori  per poter rientrare in Italia a cercare un nuovo lavoro, soffro tantissimo per il distacco dal mio piccolino, finalmente trovo lavoro presso un'altra signora, metto su casa con il mio ragazzo e con l’aiuto del Cav decido di andare a riprendermi il mio bambino. 

Sebastian tornerà in Italia e si ricongiungerà alla sua mamma e al suo nuovo papà. Io mi ammalo, ma ricevo forza e coraggio dal mio amore per Sebastian e Marian, non mi sento sola perché ho attorno a me tante persone che mi vogliono bene: mia sorella, mia nipote, Maria Cristina, Michele, Carmen, le volontarie del Cav.  Le difficoltà sono state molte durante il mio cammino, non mi sono state risparmiate ansie, fatiche, delusioni, timori ma non mi sono mai sentita sola, perché tutte queste nuove amiche non  mi hanno mai abbandonata e mi hanno insegnato ad affidarmi sempre all’amore di Dio Padre!

che bello stare con la mia mamma!



Questa testomonianza è stata portata alla veglia di Robegano il 28 dicembre 2013



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